Si può smettere di viaggiare?
No, direi di no.
Perché?
Non saprei dirti l’esatto motivo, so solo che quando ci ho provato si è rivelato solo un misero tentativo. Giorno dopo giorno cercavo di convincermi che fosse normale dopo tanto tempo passato all’arrembaggio della vita impiegarci un po’ per abituarsi alla routine. Ma col senno di poi quel tempo non è stato altro che tempo sprecato.
Quindi viaggerai per sempre?
Ottima domanda. Non credo, no, non sono uno di quelli che viaggerebbe per sempre. Diciamo che viaggerei finché questo mi possa rendere felice.
Si, ma aspetta, non credi che poi, quando deciderai di tornare a casa, ovunque tu abbia deciso che sia casa, l’impatto con la vita “reale” sarà ancora più duro, forse impossibile da gestire?
Assolutamente ne ho una paura fottuta. Però vorrei evitare di fasciarmi la testa prima di cadere. Non posso pensare di non viaggiare perché forse, in un futuro più o meno lontano, l’aver viaggiato mi complicherà la vita.
E come pensi di costruirti qualcosa viaggiando?
Io vorrei viaggiare ancora solo per il piacere di viaggiare, senza tante balle. Per provare ancora mille di quei balzi al cuore che ho avuto molto spesso nell’ultimo anno. Per godere. Ecco si, godere ancora. Non credo che sia impossibile godere anche stando a casa, ovunque essa sia, penso solo che per me non sia ancora il tempo. Per godere ho ancora bisogno di prendere interminabili voli, di vedere le balene, di dormire nel deserto sotto una via lattea di cui non si contano le stelle, di accendere un fuoco per scaldarsi in montagna, di conoscere gente nelle piazzole di sosta, di uscire per una giornata di snorkeling con un monsone sopra la testa, di sciare dove mai avrei immaginato. Sono sicuro che si possa godere anche delle cose semplici, di un piatto di pasta cucinato come quando eravamo piccoli, di un lavoro che sia continuo e soddisfacente, di riuscire con dedizione e determinazione a costruirsi una casa intorno a se. Sono assolutamente convinto di tutto ciò, ma non è il tempo per me.
Non so se il viaggiare ancora 1, 2, 5 o 10 anni mi complicherà poi la costruzione di queste cose semplici di cui godere, non ne sono sicuro, ma per ora sono ancora convinto che, per quanto mi riguardi, continuare a viaggiare sia la cosa che sento più nel profondo.
Bellissimo, quasi poetico, credi si possa fare? Allora fallo, viaggia, respira, godi, poi torna e costruisciti una vita semplice di cui godere ancora.
Non è facile, non è così facile, bisogna scontrarsi con la realtà in cui sono/siamo cresciuti. C’è un pensiero che ho trovato preponderante nelle persone con cui ho parlato in questo modo: ossia un pessimismo radicato che porta generalmente a credere che non sia possibile. Il mondo in cui viviamo purtroppo ha un aspetto tutt’altro che poetico, devi lavorare, tanto o poco che sia, per guadagnare, per vivere. E anche escludendo lussi e vizi non è comunque così scontato riuscire a trovare il proprio posto in questo sistema che è sempre e comunque di corsa. Si può provare a stare ai margini, dove la corrente è più lenta, ma anche li è consigliabile non sbagliare un colpo, e di certo è consigliabile non “perdere” 2 o 5 anni a fare lo sbandato in giro per il mondo.
Quindi che vuoi fare? Deciditi.
L’idea con cui ero tornato era quella di buttarmici in questa corrente, magari con uno spirito nuovo, che mi permettesse, in un certo senso, di viaggiare anche con le piccole cose, non c’è bisogno di essere nell’outback australiano per campeggiare sotto le stelle o godere della tranquillità di un ruscello che scorre. Ma dopo qualche mese mi rendo conto che non sono pronto, non ora, non ancora. Ma, come sempre le situazione non sono mai bianche o nere, quanto piuttosto costituite da sfumature e quindi mi ritrovo qui, con alcune funi che mi tirano verso l’aeroporto e altre che mi ancorano, almeno temporaneamente, a una scelta che già avevo preso senza troppa convinzione.
Ti sei mai pentito di essere partito, di aver viaggiato?
Da quando son tornato intendi? Mai! Certo, forse ora non sarei in questa situazione…. Spinosa. Ma mi sarei perso qualcosa che mi ha certamente cambiato e, e perché no, cresciuto.
Ecco, a questo proposito, è idea comune che il viaggio faccia crescere, sia utile al viaggiatore, in cosa credi ti sia stato e continuerebbe a essere utile viaggiare per te?
E’ difficile fare un elenco di motivazioni per cui viaggiare è utile perché trovo che siano pressoché infinite sebbene sia complicato definirle con precisione. Sicuramente viaggiare è utile per cambiare punto di vista, per questo motivo non è vero che viaggiare sia sempre utile, serve viaggiare con lo spirito giusto, non serve a nulla macinare kilometri se non si è disposti ad adattare il proprio sguardo alla situazione che si sta vivendo di volta in volta. Ora (e non solo) rischierò di cadere in banalità, ma non dico altro che la verità. Io non son mai stato un tipo a cui piacciono gli imprevisti, ad onor del vero credo siano pochi ad esserlo, ma viaggiare mi ha fatto cambiare il modo in cui reagisco agli imprevisti. Sono andato incontro a così tanti imprevisti che se non avessi cambiato qualcosa nel mio modo di affrontarli non avrei retto un anno laffuori. Innumerevoli guasti al nostro furgone, basse maree non prese in considerazione, autisti alcoolizzati, monsoni fuoristagione, una temporanea cecità etc etc e ho notato come volta dopo volta ero sempre più pronto a questi imprevisti, diciamo che ho imparato a preventivare alcuni imprevisti e di conseguenza ad accettarli come parte ineluttabile del viaggio stesso e, perché no, della vita.
Il viaggio mi è stato utile anche per apprezzare l’importanza del tempo, mi ha permesso di passare giornate intere apparentemente senza fare nulla ma quel nulla era la base di un pensiero costruttivo ed utile al mio benessere.
E… Sarebbe davvero impossibile elencare tutti i modi in cui viaggiare mi è stato utile quindi mi fermo qui, sottolineando solamente come questo viaggio abbia contribuito a mettere alla prova la relazione con la mia ragazza che dopo giorni e giorni e mesi passati insieme 24 h su 24 ne è uscita solo più forte, senza alcuna fatica ne forzatura.
Insomma, se il viaggio è cos’ utile lo consiglieresti a tutti?
No, non direi, il viaggio è stato utile a me, e credo potrebbe esserlo ancora, ma non necessariamente tutti hanno bisogno di un viaggio per imparare determinate cose. Diciamo che lo consiglierei a molti, non a tutti.
Concludendo, credi che riuscirai a smettere di viaggiare?
Prima o poi si, ma non sarà una cosa predeterminata, credo che semplicemente prima o poi riuscirò a trovare la felicità anche nelle piccole cose della vita quotidiana e di conseguenza non sentirò più la necessità di volare.
A quando il prossimo viaggio?
Vorrei rispondere il prima possibile, domani!, ma la verità è che non lo so. Devo ancora decidere a quale delle due funi cedere, quella che mi tiene o quella che mi tira. Certo è che presto o tardi viaggerò ancora, dormendo nel deserto, sotto una via lattea di cui non si contano le stelle.
Arriverà il momento in cui cambierò idea, ma per ora questo resta uno dei migliori letti in cui abbia mai dormito.
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